TARI? SON C… RINCARI AMARI!
A pochi giorni dalla prima delle tre scadenze di pagamento (30 settembre, 31 ottobre, 30 novembre) stanno giungendo nelle case dei materani le “bollette” della nuova tassa sui rifiuti, la TARI.
E i rincari rispetto alla TARES (la tassa sui rifiuti 2013) sono davvero “amari“! Sulle utenze domestiche, si va da minimo il 30% a punte di oltre il 60% di aumento.
Se si confrontano due delle componenti principali della TARI e della TARES (quota fissa e quota variabile, si veda l’immagine riportata), ad un piccolo risparmio sulla quota fissa, si contrappone un salasso sulla quota variabile con oltre il 63% di aumento!
E tutto questo con un servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti che è assolutamente carente e una raccolta differenziata ferma (a dire dei competenti uffici comunali) intorno ad un misero 30%, ben lontano dal quel 65%, soglia minima obbligatoria da raggiungere entro il 31/12/2012.
La gestione della raccolta e smaltimento dei rifiuti a Matera è un altro di tanti fallimenti (seriali) delle sei giunte Adduce.
L’ennesimo fallimento che viene fatto pagare ai cittadini materani: in termini economici, scaricando su di loro il peso di un servizio sempre più costoso e inefficiente; in termini ambientali e sanitari, ampliando ancora la discarica di La Martella e consentendo ad Italcementi S.p.A. di bruciare almeno 12.000 t/anno di rifiuti a pochi chilometri dalla città dei Sassi in località Trasanello.
Si ricorda che Italcementi vorrebbe bruciarne fino a 60.000 tonnellate/anno: l’iter dell’autorizzazione integrata ambientale è molto avanzato; il Consiglio (coniglio?) Comunale di Matera il 16 aprile scorso non si è chiaramente opposto alla richiesta di Italcementi ignorando la petizione del Comitato “NoInceneritore-Mento Sul Cemento” firmata da migliaia di cittadini materani che non vogliono un inceneritore a 3-4 chilometri dai Sassi e dall’abitato.
Insomma, tartassati e inquinati! Un sentito grazie ad Adduce!